E’ tempo di Natale, di palline, di lucine variopinte e pacchetti sotto l’albero. E’ tempo di festa, cenoni, regali e nastri colorati. E’ tempo di riunioni familiari, di abbuffate, raduni e di giocate a carte. E’ tempo di gioia, di incontri, di sorprese e di amore.
Mi rinchiudo in me stessa, quasi oppressa da questo Natale che mi vive intorno. Non sento niente dentro. Solo un leggero frastuono di claxon e voci allegre che elencano regalini e nomi di persone da invitare.
La prima notte insonne, trascorsa a fissare il soffitto persa in un buio soffocante. La prima notte di riflessione. La prima notte di perdizione. Uno smarrimento che mi parte dallo stomaco, un vuoto che mi destabilizza e mi fa perdere l’equilibrio. Sono riuscita a stare un mese senza pensare a nulla, fagocitata dalla presenza del cucciolo di casa che non mi dà tempo di fare altro.
Oggi è diverso. Le cose cambiano con un battito di ciglia. Basta un istante, rapido come un colpo di pistola, a far cambiare le carte in tavola. La luce si spegne, il sipario si chiude ed io sprofondo in una malinconia senza vie di fuga.
E non ho nulla da festeggiare in questi giorni in cui il mondo brinda al nuovo anno che incalza, non ho nulla da dire mentre tutti parlano, non ho nulla a cui appigliarmi mentre ci si scambia doni e si sorride al prossimo. Intorno a me tutto crolla miseramente sotto le rovine di vite distrutte. Sono ancora in piedi ad osservare le persone che amo giacere per terra in ginocchio, devastate dalla vita. Mi inginocchio anche io…in rispettoso silenzio. Aspetto la fine di quest’incubo.
Mi rinchiudo in me stessa, quasi oppressa da questo Natale che mi vive intorno. Non sento niente dentro. Solo un leggero frastuono di claxon e voci allegre che elencano regalini e nomi di persone da invitare.
La prima notte insonne, trascorsa a fissare il soffitto persa in un buio soffocante. La prima notte di riflessione. La prima notte di perdizione. Uno smarrimento che mi parte dallo stomaco, un vuoto che mi destabilizza e mi fa perdere l’equilibrio. Sono riuscita a stare un mese senza pensare a nulla, fagocitata dalla presenza del cucciolo di casa che non mi dà tempo di fare altro.
Oggi è diverso. Le cose cambiano con un battito di ciglia. Basta un istante, rapido come un colpo di pistola, a far cambiare le carte in tavola. La luce si spegne, il sipario si chiude ed io sprofondo in una malinconia senza vie di fuga.
E non ho nulla da festeggiare in questi giorni in cui il mondo brinda al nuovo anno che incalza, non ho nulla da dire mentre tutti parlano, non ho nulla a cui appigliarmi mentre ci si scambia doni e si sorride al prossimo. Intorno a me tutto crolla miseramente sotto le rovine di vite distrutte. Sono ancora in piedi ad osservare le persone che amo giacere per terra in ginocchio, devastate dalla vita. Mi inginocchio anche io…in rispettoso silenzio. Aspetto la fine di quest’incubo.
Scrivo/non scrivo, ci sono/non ci sono. A me non importa se non scrivi o se non ci sei. Mi manca il quotidiano con te, ma non mi manchi tu. Perché ti ho radicata nel profondo, lì da dove nessuno può estirparti mai.
Vorrei tanto che il Natale ti facesse un regalo. Un regalo speciale, unico. Che ti restituisse tutto ciò che ti è stato tolto.
Io ci credo, può accadere. E se non sarà il 25 dicembre sarà un altro giorno, tanto si dice che natale è tutti i giorni no ?
Non dico nient’altro del post. Non trovo opportuno sfondare la tua porta. Farei troppo chiasso. E, chi l’avrebbe detto, so stare zitta anch’io.
Ti voglio un mondo di bene, amica mia. Il nuovo anno sarà carico di sorprese. Carico di cose belle. Pieno di gioie. Per me, e anche per te.
Conosco perfettamente la profondità del legame che ci unisce. E so che ci sei. E sai che ci sono. Grazie per esserci in questo modo così delicato e rispettoso…ti voglio bene anche io! Tantissimo….
Auguri anche a te, stella mia.
p.s. io pure, non so che numero ti è uscito … ma comunque nel caso rifammi uno squillo e ti chiamo, tanto sono in studio a lavorare
ohibò.. non voglio commentare questo post, perché parlerei a sproposito di certissimamente.
Diciamo che ti stringo quanto più forte posso.
E non perché è Natale, non perché intorno tutti si sentono spinti ad essere più buoni, no.
Solo perché, anche senza eccessive confidenze, sono comunque affezionata a te. Perché non importa cosa si sa, c’è un posto per ognuna di noi nel cuore dell’altra. Non importa perché l’unica cosa che conta è che ciò che posso darti è un abbraccio da lontano.
Ciao belle’, ci vediamo nel 2010!
Passare a ritirare il regalo sotto il Cielo, plis!
Stella, sto scappando letteralmente, parto per la Suisse ! Ci ritroviamo il cinque ! Tesoro, divertiti e fa la brava. Brinderò un bicchiere alla mezzanotte per me e per te !
Tvb, a presto.
Ciao anche te, bellezza!!
Come stai? Cheddici?
Bacino 🙂
l’incubo è finito le feste sono finite ed io mi metterò a dieta!!!!
bacioooooooooo
Lo strazio dovrebbe essere finito, a quest’ora. Vedi di darti una mossa che questo blog è diventato peggio che un mortorio. E che cazzo.
SALUTALO COME SI DEVE QUESTO ANNO, ANCHE QUI !
Io ? Sto bene. Come prevedevo. Non aspettavo altro che la fine di tutto ciò che il 2009 mi ha scaraventato addosso. Ed io, educatamente, gliel’ho ficcato su per il culo appena si è voltato ! Afammok !
ormai sono più di là che di qua!