Circuito chiuso.
La vita si inceppa a volte.
Ingoio delusioni e aridità, masticando controvoglia l’egoismo altrui.
Bocconi amari mi saziano in un tempo che diventa sempre più piccolo.
Parentesi quadre evidenziano brevi attimi di sollievo,
estrapolati da un occhio attento nel fluire incessante della deprimente quotidianità.
Il 2010 si spalanca davanti a me come una piatta distesa monocromatica.
Incroci e bivi all’orizzonte.
Se era qui che dovevo vedere non c’è una sola cosa che ho capito.
A parte che stai male.
E forse è giusto che io sappia solo questo.
Non voglio violare la tua intimità.