VANEGGIAMENTI DELLE 15.50

Ti siedi davanti ad un pc non tuo, in un pomeriggio di noia bestiale, appesantita da un mangiare troppo abbondante e rincoglionita da una notte semi-insonne (come tante ultimamente in cui ti giri e ti rigiri nel letto senza sapere bene nemmeno a cosa diavolo stai pensando), mentre il cucciolo dopo essersi abbondantemente sfrenato, dorme a quattro di bastoni su di un letto non suo, in una casa non sua. Ed io sono qui, a digitare parole su di un blog sconosciuto, per un pubblico ristretto all’osso, con gli occhi che si chiudono e la schiena dolorante.
E non so nemmeno cosa scrivere…ma non ho altro di meglio da fare se non stare al pc. Quasi quasi vado un po’ in giro sui siti di gravidanze-online a farmi qualche pippa mentale su come sta crescendo mio/a figlio/a. Ma non c’ho nemmeno troppa voglia di leggere in realtà. Vorrei dormire, ma anche no. Guardare una tv che in questa stanza non c’è…leggere una rivista di gossip che non ho.

 

E mi guardo intorno nel vano tentativo di incrociare il tuo sguardo. Ti vedo, ma tu non vedi me.

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