“Gerardo, vi prego, facciamo una stima reale del tempo che ci vorrà per rifare il bagno integralmente ed alcune piccolezze in camera da letto”
“Architè, sono sicuro, non ci metteremo più di 10 giorni lavorativi. Uno per sciarmare tutt’cos’ e portare giù lo sfratto…uno per fare l’impianto idrico e nel frattempo il pittore inizia a stuccare e grattare la stanza da letto…uno per l’impianto elettrico…uno per il massetto…un paio di giorni per far asciugare il massetto…unno per il pavimento, uno per i rivestimenti e poi un giorno per montare il bagno.”
“Mah, come la fate facile. Facciamo così, se siete sicuro di quello che dite, allora facciamo un patto: vi do due settimane per darvi la cifra stabilita. dopodichè, ogni giorno di lavoro in più vi levo 100 euro…”
“Architè…questo è il lavoro mio, so quello che dico.”
“Bene! Sono nelle vostre mani, mi fido della vostra esperienza e della vostra parola!”
STIGRANCAZZI!! Mi sono trasferita al piano di sopra il lontano 26 ottobre 2012. Gerardo ha iniziato a lavorare lunedì 29 ottobre. Ad oggi, invece di 10 giorni lavorativi, ne sono passati giusto 15 e la casa è un disastro. Il massetto del bagno è pronto e forse lunedì verrà il piastrellista a montare i pavimenti…l’impianto elettrico di stanza e bagno è ancora da terminare…ed il pittore sta grattando in modo da fare (forse) lunedì la prima mano di pittura. I condomini del PALAZZO mi sfracassano gli zebedei ogni volta che mi incontrano per le scale perchè ovviamente, nonostante venga l’impresa due volte alla settimana a pulire, c’è polvere ovunque, il mio posto macchina nel garage è diventato una discarica abusiva e i signori delle pulizie mi detestano. Mio zio, che mi sta gentilmente ospitando, rivuole la sua casa e me lo fa capire ogni volta che mi incrocia, ed io non ce la faccio più.
La mia domanda è: gli operai sono disonesti o non sanno contare?
“Architè…però c’è da dire che pure voi cambiate idea ogni due o tre e me facit’ fa ‘e cos’ ddoje vot’…”