Ecco, questo è uno di quei post che devono essere scritti di getto, senza pensare, quando l’adrenalina è ancora ad un livello troppo al di sopra del normale (a meno che un nano di 1 anno non si svegli e ti costringa a spegnere il pc fino a data da definire…come è successo a me. Rieccomi 24h dopo).
Controllo il cellulare, dimenticato nella borsa del passeggino, e trovo un sms di mia mamma: “Com’è andata l’uscita?”. Siamo sani e salvi, su questo non c’è dubbio, e a mezzanotte i nani sono crollati. Ma prima? Rispondo “stancante, ma meglio del previsto!”. Giusto perchè così placherò la sua curiosità, si tranquillizzerà e non mi manderà altri sms per conoscere i dettagli della serata, ed io ho fretta di scrivere un post.
Premesso che io e Lui non siamo affatto due coraggiosi avventurieri sulle questioni naniche, anzi! Per la serie “per non stressarci, invece di andare a cena fuori, rimaniamo a casa!”. Seguendo la nostra teoria, abbiamo smesso di frequentare locali pubblici ed il massimo che ci siamo concessi in questi anni è stato radunarci, ogni tanto, con amici stretti, rigorosamente con bambini piccoli o comunque estremamente tollerant e disponibilii, a casa nostra o a casa loro. Premesso ciò, oggi pomeriggio mentre padre e figlio unenne dormivano a quattro di bastoni sul letto matrimoniale, mando un messaggio ad un paio di amiche “stasera che fate?”. Entrambe rispondono che hanno voglia di uscire. MI faccio coraggio e prendo appuntamento alle 20:30 per una pizza in pizzeria…con la clausola, avendo figli abbastanza inappetenti, “bambini già mangiati”!
MI sono vestita alle 18:00 per non rischiare di uscire in tuta…poi ho fatto mangiare i bambini, li ho lavati e vestiti, mi sono cambiata la prima maglia perchè Fede me l’ha sporcata…poi Ale quando stavamo per scendere si è ricordato che doveva fare cacca… anche Fede…poi mi sono cambiata anche la seconda maglia che si era bagnata. Alla fine ho messo una delle mie solite t-shirt “seriali”, giusto per restare in tema col post precedente e far rabbrividire mia madre.
Ore 20:35, scendiamo. I ragazzi sono giù. Mi ricordo di una pizzeria vicino casa nostra dove mia cugina, il marito e i bambini vanno spesso con amici perchè si mangia bene ed ha uno spazio avanti enorme per farli giocare. Propongo di andare lì, dato l’entusiasmo con cui me ne hanno parlato. Andiamo. Arriviamo verso le 20:45 ed è già delirio. Il locale serve circa 400 coperti ed è pieno zeppo di famiglie. Luci al neon ovunque…un chiacchiericcio talmente forte che non riusciamo quasi a comunicare tra di noi. Una quarantina di persone aspettano di sedersi, fumando nevroticamente nel piazzale antistante, dove ci sono nani indemoniati di ogni età che corrono ovunque o che piangono perchè non vogliono andare a tavola a mangiare la pizza. Panico. Io e lui ci guardiamo per un istante negli occhi, incastrati tra la folla che si accalca all’ingresso…Alessandro e Miry scappano nel cortile, la mia amica li segue, Fede inizia a sbraitare nel passeggino, stordito dalla confusione. Delirio. Parlo io…”ragazzi, io non vi voglio rovinare la serata, vi chiedo scusa, ma io in questo posto non posso stare un attimo di più, mi manca l’aria, non ce la faccio!“. Nemmeno il tempo di finire la frase, che siamo già fuggiti tutti. Troviamo un tavolo libero nella pizzeria sotto casa nostra, la pizza è buona, Ale e Miry hanno disegnato sulle tovagliette di carta, hanno impastato pizzette, hanno litigato per il posto a tavola, hanno fatto da intrattenitori a Federico che, dal canto suo, ha stracciato 2 tovagliette di carta, ha buttato a terra un numero indefinito di posate, sottobcchieri e bustine di ketchup e maionese, è stato in braccio a me a saltare mentre cercavo di mangiare una pizza senza buttarmela addosso e si è bagnato tutta la maglia col biberon dell’acqua…qualche giro sulle giostre del parco e poi tutti a casa a dormire.
Ecco, la nostra prima uscita a quattro. A volte bisogna trovare il coraggio. Al tavolo affianco al nostro c’era un gruppo di ventenni che ci guardavano inorriditi…ed ho colto e capito i loro sguardi di disappunto, dal primo all’ultimo, dato che noi, all’età loro, quando uscivamo a cena, evitavamo i tavoli come il nostro manco avessero avuto la peste bubbonica.
E’ stato stancante, sicuramente agli antipodi dal mio concetto di relax, ma decisamente meglio del previsto…i bambini sono stati felici e noi in ottima compagnia.
[Sono alla ricerca di TATA LUCIA per programmare la nostra prossima uscita!]