Ed è sempre così, i cambiamenti per quanto possano eccitare e dare una spinta in avanti, a volte spaventano e, perchè no, destabilizzano anche.
Settembre è risultato per noi il mese dei grandi stravolgimenti, non solo pratici ed organizzativi, ma anche emotivi. Non ho nemmeno fatto in tempo a iniziare l’asilo, cioè ma manco un’ora tanto per intenderci, che già ho due colloqui di lavoro fissati ed uno in forse. Non ho nemmeno fatto in tempo a fare la stanzetta nuova ai bambini, per sfrattarli dalla suite matrimoniale 4 posti letto e trasferirli in un nuovo magico microcosmo a misura di nani, che già la mia vita è un incastro perfetto di inserimento al nido, visite mediche varie, (mie, dei bimbi e pure del gatto, perchè noi non ci facciamo mancare mai niente), appuntamenti di lavoro, spese di ogni tipo, imballamento di mobili e suppellettili, più tutto ciò che vi possa venire in mente, giusto per rendere le giornate un delirio…tipo: la tapparella della cucina che si rompe e sono tre giorni che aspetto che il tipo venga ad aggiustarla, gli operai che mi rimandano di settimana in settimana, Federico che (guarda un po’ che culo!), nel momento esatto in cui ha rimesso piede in città, ha ricominciato a starnutire, la pioggia che sfracassa i maroni ogni giorno tappandoci in casa, il black out di ieri pomeriggio, dalle 16:00 alle 21:00, che ci ha dato la misura esatta di quanto gli uomini delle caverne si rompessero i coglioni a non fare niente tutto il giorno…eccetera, eccetera, eccetera
E poi ci sono io, che sono quasi 10 anni che non faccio un colloquio di lavoro. Ci sono io con tutti i miei dubbi, i miei timori e le mie perplessità. Io, rinchiusa nelle mie analisi ipercritiche che mi fanno trovare banali vecchi lavori su cui ho lavorato giorno e notte con passione e professionalità, progetti che hanno raccolto l’entusiasmo dei committenti e dei colleghi. Oggi riapro quei file, per catalogarli in un curriculum grafico che risulti quanto meno decente, e li trovo troppo semplici, o troppo colorati, o troppo contorti, o troppo insignificanti, o troppo prevedibili…e alcuni istintivamente vorrei addirittura modificarli. Ma mi rendo conto che, per quanto non mi sia mai piaciuto guardare indietro e rivivere il passato, non posso cancellare 10 anni di lavoro e sacrifici…prenderli e gettarli sofisticatamente nel cesso per tirare definitivamente lo sciacquone della vita. Quindi, per quanto non condivida la maggior parte di loro, continuo imperterrita in questa opezione meccanica di catalogazione e impaginazione della mia esperienza di architetto e grafico.
E poi c’è questa storia del tempo…avrei voluto un po’ di tempo per ritrovare me stessa, i miei spazi, le mie passioni. Per scrivere, leggere, studiare e dare libero sfogo alla creatività. Invece mi ritrovo già incastrata in un rigido schema impostato da qualcun altro, fatto di orari prestabiliti, ritardi, corse a perdifiato e notti sempre più insonni, in cerca di un po’ di relax. E avrei voluto dare a Federico il tempo che gli serviva per capire che da domani le sue giornate non saranno più vissute in simbiosi con me, ma con delle estranee che si prenderanno cura di lui al posto mio. Avrei voluto dargli la possibilità di ambientarsi piano piano, di giocare qualche ora all’asilo, ma mangiare e riposare a casa con me. Non credo che tutto ciò sia possibile, a meno che non decida di fare la commessa da Zara o di fare la shampista dal parrucchiere all’angolo, invece di continuare a fare il mio lavoro e cogliere le occasioni al volo.
Ed è quello che volevo da anni…scolarizzare i bambini e ricominciare a lavorare, ad essere indipendente economicamente, a sentirmi realizzata come donna e non solo come mamma, ma mi rendo conto che ci disabitua a tutto, anche alla libertà e so che stasera tutto ciò mi crea solo tanta angoscia.
Da domani…nuova vita!
In bocca al lupo al mio piccolo Angelo bruno che vivrà il suo primo giorno da nano scolarizzato ed in bocca al lupo a me, che me ne starò lì fuori chissà per quanto tempo a fumare come una disgraziata in attesa che smetta di piangere e di strillare Mammaaaaa…con questa angoscia mammesca nel cuore mi vado a fumare l’ultima meritatissima merit! Buonanotte mondo