La vita si frammenta in milioni di schegge impazzite che colpiscono, con forza, diafane carni incontaminate. Ovunque mi volti, intravedo solo violenza e depravazione. Nelle parole. Nei gesti. Nella crudeltà degli eventi che si susseguono instancabili sull’orologio della mia esistenza. Il mio tempo si riduce a brevi istanti rubati. Il mio tempo, dico. Quello che dedico a me stessa per soffermarmi su un pensiero che sia soltanto mio e che non appartenga a nessun altro. In quell’istante prezioso, mi guardo l’anima, messa completamente a nudo, e mi rendo conto che dovrei fermarmi. Riprendere in mano le mie redini. Accarezzarmi il volto come se la mia mano fosse di qualcun’altro. Coccolarmi. E so perfettamente che a volte preferisco circondarmi di qualunque cosa, purchè possa distogliermi dalla mia vita. Da ciò che sento ardermi dentro come un fuoco violento ed indomabile.
Accendo una merit e ascolto Enjoy the Silence, colonna sonora del blog da ieri. Ho un disperato bisogno di questo silenzio che dà pace, eppure inconsciamente mi tuffo in un caos informe e senza soluzione di continuità. Mi circondo di persone che riempiono le mie giornate. Di vite altrui che colmano, con i loro eventi, i vuoti insondabili che ho dentro. E’ solo così che, a fine giornata, mi sento sazia. Sazia al punto da non avere nemmeno la forza di guardarmi allo specchio e scavare nelle mie profondità.
Alla mia vita è stato estirpato con violenza un organo vitale. Da quel giorno ho smesso di respirare.
Mi piace ascoltare i Depeche Mode 😉
Un sorriso silenzioso … Enjoy the silence
Cla
ciao piccola, molto sincere le tue parole.. sai non è facile ammettere le proprie fragilità, riconoscere che molto spesso ci circondiamo di tutto, anche delle cose più inutili e superflue, pur di non guardare in quel pozzo profondo e buio che abbiamo dentro. anche a me succede, e mi chiedo certe volte se sia più giusto voltarsi dall’ altra parte, o guardarsi dritto in faccia per vedere davvero come siamo, e capire cosa cerchiamo. ti abbraccio. zoe.
ti abbraccio un pò eh, così magari (e dico magari) posso aiutarti a farti sentire un pezzettino meglio!
scetat’ tesò 🙂
Avvicinati a me,guardiamo insieme da questa altura quanto è bella la nostra terra.
Il mare,i fiumi i laghi.
E le montagne,i parchi,i tanti giardini i mille chiostri.
Non farti pregare guarda!
I musei,le chiese,i teatri,i palazzi,dai!
Rallegrati con questi colori e con questi canti,
i poeti d’ogni lingua l’hanno scritto anche per te.
Le strade, le piazze,i monumenti,la storia fatta e scritta anche per te.
Dai,non tenerli giù,alza gli occhi,guarda tutto questo.
Ma non guardare la gente,
cosa fa,
cosa dice.
Come sto? il tuo amico dust vive di immagini e immaginazioni.
Ti ho lasciato un commento senza aver letto le tue parole.
Vorrei che l’ultima frase fosse un mio errore di interpretazione.
Il resto delle parole sono conflitti che ognuno si procura paradossalmente per mantenere il ritmo della vita.Mi chiedo,se una persona può veramente raggiungere
l’andamento della propria vita desiderata.bhà,meglio non pensarci.
ti abbraccio forte.dust
@cla:
questa canzone è splendida!
@zoe:
sarebbe sicuramente più giusto scendere nelle nostre profondità!
ti abbraccio anche io!
@stralunatamente:
grazie tesoro!
@dust:
non so come l’hai interpretata quell’ultima frase e quindi non so se c’è un errore…ma grazie mille delle tue parole!!