Quanti di noi ogni giorno si guardano allo specchio e si rendono conto di non essere fino in fondo come avrebbero voluto? Io sicuramente…
Mi spiego meglio. La vita purtroppo non è proprio come uno se la immagina da bambino. I rapporti interpersonali non sono viali dritti, alberati ed illuminati da un tiepido sole del tramonto. I rapporti umani sono fatti di slalom, cunette, incroci pericolosi, bivi, gallerie buie, improvvise salite e ripide discese in cui è facile scivolare e ritrovarsi con il culo ben piantato per terra. Tutto ciò, accompagnato ovviamente da pioggia, vento, temporali, neve, nebbia e qualche volta il sole. Ma solo qualche volta. Bella fregatura quando uno, crescendo e misurandosi con il prossimo, se ne rende conto. Ovviamente questo accade non perchè le persone che ci affiancano siano fatte male e noi siamo fatti alla perfezione. Ciò accade semplicemente perchè gli imprevisti che incontriamo lungo il cammino ci distolgono dalla meta. Ci si concentra talmente tanto su come risolvere un “piccolo problema” quotidiano nell’immediato che si perde il senso profondo della stada che stiamo percorrendo. In questo modo, tutto si complica e ritrovare il traguardo diventa un’impressa quasi impossibile.
L’altro giorno ne parlavo con mia zia e lei mi ha dato un ottimo spunto di riflessione. Mi ha consigliato di scrivere su un foglio un elenco di cose che, secondo me, dovrebbero fare il mio ideale di MOGLIE….il mio ideale di MADRE…il mio ideale di FIGLIA…il mio ideale di SORELLA….il mio ideale di AMICA. Dopodichè, scrivere su un altro foglio io come mi comporto come moglie, madre, figlia, sorella, amica. La risposta è lì…in quei dati incrociati, nel modo in cui avrei sempre voluto essere che si sovrappone a quella che oggi sono…nel vedere nero su bianco i miei limiti, le mie debolezze, le mie mancanze, le mie paure.
Ci vuole coraggio a fare un’analisi così profonda e severa di se stessi. Ci vuole coraggio a mettersi totalmente in discussione. Ci vuole coraggio ad ammettere ed accettare i propri limiti. Ho deciso di provarci, ma non so se riuscirò ad essere completamente onesta con me stessa.
Sono giorni di elenchi, di osservazione, di silenzi, di mea culpa. Forse dopo questa lunga introspezione, scriverò IL DECALOGO DELLA MOGLIE/MADRE/FIGLIA/SORELLA/AMICA PERFETTA giusto, così, per riderci un po’ su.