Che cos’hai?
E’ da oggi che sento farmi questa domanda.
E non so rispondere.
Non lo so nemmeno io cosa ho.
So solo che sono qui, che dovrei vivere questa giornata fino in fondo…
e invece sento che tutto mi scivola addosso come olio.
I contorni dei miei obiettivi sono sfuocati, niente più sembra nitido al mio orizzonte.
Perfino le montagne hanno mutato il loro aspetto.
Incredibile.
Mi guardo intorno più lucida che mai e mi spavento del fatto che i miei occhi, a volte, riescano a non vedere, a non perdersi in questo sfacelo che mi circonda.
Restano chiusi per ore, giorni, illudendosi che il buio possa distruggere tutto ciò che nasconde.
Ma all’improvviso, con forza, mi obbligo ad osservare
e resto pietrificata di fronte alla realtà che muta costantemente il suo aspetto.
Emozioni senza tempo mi rapiscono e mi intrappolano in un’angoscia senza uscite secondarie…
mi siedo a terra accavallando le gambe, la testa tra le mani, una sigaretta sempre accesa
e mi obbligo a contare fino a dieci, cento, mille…
i pensieri volano lontano, in realtà colorate di bianco, in cui regnavano l’amore, la purezza, l’infanzia.
Uno strappo irricucibile segna la mia vita, caratterizzata da innumerevoli cicatrici che bruciano ancora al sole.
I miei occhi esprimono amore, ma nel mio cuore c’è qualcosa in putrefazione.
E sento salirmi in gola l’odore nauseabondo della cancrena che avanza.
Respiro…una…due…tre volte…per ritrovare la mia calma apparente.
Il corpo esegue abilmente gli ordini che gli invia la mente allenata…
e smette di tremare, il cuore ritrova il suo ritmo, il respiro torna lento e costante.
Cerco dentro di me le risposte a ciò che mi circonda.
E non ci sono risposte esaustive quando è la vita che sceglie al posto tuo,
quando le situazioni non dipendono dalla tua volontà,
quando il destino sceglie strade tortuose apparentemente incomprensibili.
Che cos’hai?
Io non lo so che cazzo c’ho.
So solo che nulla è come sembra.
Che le persone cambiano, che io cambio, che le situazioni cambiano.
Sono al centro di un uragano e non so come muovermi.
Al centro degli uragani si possono fare due sole cose, ed entrambe hanno lo stesso finale.
O farsi trasportare dal ciclone senza opporre resistenza, o mettercela tutta per non farsi trascinare via.
In tutti e due i casi io credo che il risultato sarà sempre quello per cui il ciclone è più forte.
Comunque vada ti sbatterà dove lui vuole.
Tu puoi solo cadere in piedi, se riesci e se lo vuoi.
Che cazzo hai ? A me non me ne importa sapere che cazzo hai. Perchè mai gli altri dovrebbero sapere ed indagare sulle profondità altrui ?
A me basta che tu ci sia anche quando sei assente. Ti voglio bene, e so che ce la farai, anche questa volta.
Ciao red…anche io lo so che ce la farò. Ho questa strana abilità, acquisita col tempo, che mi consente di cadere sempre in piedi, di tenere duro fino alla fine e di non lasciarmi sopraffare. Forse è grazie al fatto che riesco, quando voglio, a tenere gli occhi chiusi e il cuore al riparo. Ho costruito una griglia immaginaria tra me e il mondo che mi distacca dagli eventi che feriscono. A volte apro il cancello e lascio che l’esterno mi impregni…e lo faccio in modo consapevole, forse solo per non dimenticare il sapore delle vite altrui…altre volte resto da sola, al buio.
L’uragano, come sempre, sarà distruttivo…ma io sopravviverò e alla fine, anche se affranta, ricomincerò a camminare…passo dopo passo…
grazie delle tue parole. ti voglio bene
🙂
seguo un link dallo shinystat e arrivo qui chiedendomi “mo chi cazz’è?”, appena apro la pagina ci sei tu che mi guardi e mi piglia un coccolino (un coccolone è esagerato)..
Leggo il post e lo scambio di commenti tra voi patate..
Tesoro mio, gli uragani non sono certo una piacevole e fresca passeggiata estiva, ma talvolta sono necessari.. Parli di questa strana capacità di sopravvivere alle tempeste.. Forse addirittura è il tuo inconscio che le chiama, perché sopravvivere all’uragano significa costruire nuovi equilibri. Forse è proprio ciò che accade..
O forse no, ma ha ragione la patata roscia: l’importante è che tu ce la faccia!
Abbraccione. 🙂
E forse è vero sai? Questa cosa che tu dici che a volte gli uragani li cerco io inconsciamente…e lo faccio perchè, casomai, vivo precariamente ed ho bisogno di trovare nuovi equilibri…a volte sono del tutto involontari, sono esterni e travolgono in modo violento…ma spesso sono io. è vero.
pensavo tu conoscessi la mia seconda casa….benvenuta cielì!