E lo so che ultimamente sono sparita. So che mi avete dato per dispersa e che qualcuna di voi ha chiamato la redazione di CHI L’HA VISTO per segnalare la mia scomparsa. E so che sono una stronza per essere andata via così, senza lasciare nemmeno un POST-IT…è solo che la vita a volte è talmente veloce che non ci dà nemmeno il tempo di riflettere, figuariamoci di scrivere. E’ solo che la vita a volte è così intensa che non si riesce a raccontarla. E’ solo che a volte la vita è così crudele che gli altri stentano a crederci se gli racconti quello che ti è capitato. E allora succede che io me ne vado. Mi nascondo nel doppio fondo della mia anima e me ne sto lì finchè non passa quel momento di sconforto. Me ne sto lì e vado indietro nel tempo, rivivendo la mia vita sulla pellicola invecchiata della mia memoria…e mi proietto in avanti cercando di percepire cosa mi riserva il futuro…e mi guardo intorno, barcollando un po’ a destra e un po’ a sinistra…giusto perchè a me le strade dritte e pianeggianti mi mettono a disagio. Quando il percorso è semplice e monotono ci sono sempre io a complicarlo. E si, del resto la mia storia è stata proprio così, un susseguirsi instancabile di montagne soleggiate e baratri oscuri…è stata frastagliata e tortuosa, ma anche estremamente intensa ed emozionante. Sono accovacciata a terra nel mio angolo di mondo. Già da qualche giorno, per sgranchire i muscoli atrofizzati, mi alzo e faccio un giro nella mia stanza segreta…talvolta apro la finestra e respiro una boccata di aria gelida che mi sazia i polmoni. E non ho voglia di parlare, di ridere, di ascoltare stronzate. Sorrido a me stessa in questo specchio pieno di crepe. Mi guardo negli occhi, nel modo più sincero che conosco, ed entro nella mia anima, intraprendendo un viaggio introspettivo che mi condurrà alla mia pace interiore…
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Ho letto con attenzione, e ho questo da dirti.
Ieri ho scambiato con Sabs quattro chiacchiere sull’argomento.
Siamo diverse, moltissimo.
Tutte, siamo diverse.
Abbiamo diversi modi di reagire, davanti alle cose.
Io non ho mai vissuto la chiusura totale. Mai perché chiudermi totalmente per me è morire. Per questo quando succede a persone a cui voglio bene inizio a barcamenare, perdo di equilibrio, perché vedo che si scuotono le fondamenta su cui io poggio, che però per me sono fatte in un modo, per altri in un altro.
Io penso che questi giorni sono malvagi per tutte, per tutti.
Penso che forse non vi sia neanche una gradazione, di questi tempi malvagi. Nessuno può dire io soffro più di te o più di quello o più di questo perché io vivo questo mentre tu vivi quello.
Il dolore è universale, non lo puoi soggettivizzare.
Stamattina mia madre mi ha chiamata. Non mi chiama mai, sai che significa mai ? Io e lei siamo sempre come una volta. Una accanto all’altra senza toccarci. Entrambe nella piena ed illimitata autonomia, di gesti, pensieri e scelte.
Lei prima mi ha chiamata, dicendomi quelle parole per situazioni che conosce bene. Varie. Questi tempi sembrano aver scatenato un terremoto, le cose che parevano certezze d’improvviso non lo sono più. I colpi di vento sono fortissimi, e ti sradicano. O almeno così sembra.
Io ultimamente parlo poco. Tranne che con mlk, io ultimamente parlo davvero poco.
Questo mi fa paura, moltissima, da morire.
Perché significa che è in gioco la forza che ho avuto sempre nella vita.
Siamo diverse. Ed è bello questo, quando uno arricchisce un altro.
So di aver scritto un mucchio di cose che sono disordinate e non hanno un senso, sai perché ? Perché credo di soffrire molto, nel profondo, molto.
Talmente tanto che mi fa spaventare.
Perché tutto sembra remare contro per togliermi forza, ma io non voglio permettere che il vento mi trascini.
Ti voglio bene.
(la palestra va bene, alla faccia tua. sorrido appena. oggi è un’altra brutta giornata amica mia)
@s4bs:
quando torni?
@roscia:
Tesoro mio neanche io sono una che sa vivere di chiusure. Quando parlo dei miei angoli bui e dei miei silenzi…sono sostanzialmente stati d’animo in cui mi rifugio. Il mio istinto di sopravvivenza mi ha sempre spinto, sin dall’infanzia, ad interagire col mondo, a prendere, a dare. Neanche io so vivere in isolamento. Sono un animale da branco e la solitudine, per quanto possa inizialmente darmi un morbido e confortevole rifugio, a lungo andare mi annienta. So che tutte noi stiamo attraversando un momento difficile ed è pazzesco come, ogni volta, riusciamo a ritrovarci nei momenti di dolore, come nei momenti di gioia. Le nostre vite rispettano le scadenze delle vite altrui. Abbiamo appuntamenti fissi con i nostri drammi e le nostre follie.
Ognuna in balìa del suo “colpo di vento” che destabilizza…ma che non trascina mai via!
Unite…sempre!
Ti voglio bene anche io!
D
grazie…..brutto periodo che stai passando, lo so, ma vedrai poi passerà, e i ricordi quelli ti rimarranno e saranno dolci!!!
ps: solo una cosa non perdere la voglia di scrivere, ache cazzate è il modo per distrarti…..almeno è così per me!!
1 bacione
@2stelle:
lo so tesoro, ma quando sto così mi rompo di scrivere cavolate!! e poi, davvero, non ho tempo!!!
Sono stata nominata….. è quindi ecco il mio pensiero.
quello che spesso non si capisce, e che nn è il volersi chiudere .. spingere via le persone da se… stare sole nel silenzio.
Quanto le certezze ti crollano addosso come un muro di cartapesta .. sei smarrita e non riesci a comunicare, e non perchè non vuoi … ma perchè non sai nemmeno te .. cosa dire, come vederla, cosa pensare ..
È questo succede ancora prima di …. trovare la via per andare avanti.
Rimani in silenzio .. perché molto banalmente non sai cosa dire … perché ti senti male dentro e hai difficoltà a gestire uno stato d’animo.
E’ le cose che potresti dire, sembrano stupide .. poco interessanti .. è speso stonano con il contesto.
Non è il volersi chiudere .. o il voler alzare la mano e dire non mi toccate, non vi avvicinate a me. No, è banalmente il sentirsi fuori luogo …
Poi ci sta … chi nonostante ciò ha delle persone intorno che cercano di capire … che ti danno la mano .. anche in silenzio e piano piano … ad un passo alla volta ti aiutano ad uscire dal baratro.
E ci sta chi .. rimane isolata .. le parole prendono sapore di circostanza, le situazioni diventano insormontabili, le mani ti mollano e ti rimane la certezza che devi uscirne da sola.
Perché …. Ci sono persone, che sanno fare rumore .. è spostare l’attenzione sul proprio malessere, e ci sono persone .. che … nn sanno chiedere .. aiuto …. È inevitabilmente … restano in silenzio .. e di conseguenza .. vengono .. lasciate Li. In attesa che …….
Gli appuntamenti fissi con i nostri drammi e le nostre follie è una frase che prenderò in prestito e ci scriverò sopra qualcosa.
Sabs, sei stata nominata perché l’argomento scritto nel post di duchessa mi ha riportato al nostro scambio di vedute. Non era una critica a come ciascuna è.
oggi niente pranzo. si lavora fino a crepare.
Prenderò in prestito anche “ti rimane la certezza che devi uscirne da sola” di Sabs. Perché mai come in questi ultimi giorni è proprio questa cosa che fa male, davanti alla vita.
Mé, ormai ho finito tutte le idee per scrivere post. Prestatemele voi ià !
Dite tutte voi cose giuste, cose che mi sento di dire anch’io. Innegabile il fatto che ognuna di noi per motivi propri sta male e il dolore per quanto le persone non ti lascino sola , il dolore è una cosa che non ti può evitare nessuno è tuo e da sola ci devi fare i conti, perciò ognuna a modo suo cerca di fare introspezione, in questo viaggio dentro i propri angoli bui o meno, a risistemare i pezzi del puzzle che il vento ha buttato all’aria. Quando si sta male non si ha voglia di essere simpatiche per forza, di essere comprensive, di essere forti. A volte si vuole piangere sul proprio dolore, si vuole dar sfogo alla rabbia del ” MA PERCHè SEMPRE A ME?” Ma qualsiasi sfogo esternato sembra assumere un significato diverso, in quell impasse di confusione di sensazioni che non sai gestire l’unica cosa che ti vien da fare è alzare la mano e dire fermi tutti fatemi riprendere fiato. Io credo che nessuna di noi è immune dalla sofferenza del vivere e che la forza che ci lega è che sappiamo che anche sedute a terra con la testa tra le ginocchia quando il nostro sguardo sembra non vedere più i colori, sappiamo che guardando in su verso quello spiraglio di luce, ci siamo tutte li pronte a dare la mano che serve per uscire da quel buio, un po’ coperta di Linus che ci protegge come un come un coma indotto atto a far un ripristino lento e controllato delle funzioni. Perciò tentiamo di provare a capire i nostri diversi modi di reagire agli eventi , senza perdere la certezza che quando torniamo non saremo sole non avremo perso l’amore e l’affetto di chi ci sa amare aldilà dei nostri angoli bui, del nostro chiudersi in se, della nostra confusione, della nostra paura. A volte sapere che si ha delle persone che ti amano e in questo caso delle amiche che sai ci sono nonostante tutto il brutto che può accadere farà si che quei viaggi nel buio, siano sempre anche se inevitabili, meno tragici e devastanti.
Eggià tesorina… Non ho proprio il tempo, diciamo che mi sfugge… In questi giorni non riesco a tenere le redini di tutto..
Il lavoro si fa sempre più carico di responsabilità e mi risucchia…
Ti abbraccio forte forte…
Ciao patò,
se chi ha sempre avuto parole allegre e leggere per affrontare la propria quotidianità e tirare su di morale anche chi passava da queste parti, ecco, se una persona esattemente come te, forte, brillante e spumeggiante lascia parole come queste, non si può che starsene in silenzio. Ma sì, che abbiamo bisogno di dirci, se tanto è proprio con le parole che tutte noi abbiamo imparato a conoscerci? Così come non c’è bisogno di dirti che comprendo e conservo il tuo bisogno di solitudine e serenità che è del tuo piccolo mondo nascosto.
La mia speranza è che tu ritrovi presto la pace, che il cammino non sia troppo lungo, ma poi anche questo è stupido da dirsi: serve il tempo che serve.
Ti abbraccio forte anche se sei laggiù, perchè certi mondi li conosciamo bene, tutte quante, e gli abbracci sinceri fanno bene. Molto bene.
TESORI MIEI MERAVIGLIOSI…GRAZIE DEI VOSTRI COMMENTI! VI VOGLIO BENE TANTISSIMISSIMO!
completamente ricambiata la cosa *