LA PRINCIPESSA SUL “PISELLO”? NO. PIU’ CENERENTOLA DISPERATA DIREI!

In teoria, essendo l’unica donna di casa, dovrei godere del privilegio di essere amata, rispettata, desiderata e coccolata da tutti e potrei essere una vera Principessa sul pisello. In pratica, le cose sono leggermente diverse ed io mi sento più che altro una Cenerentola disperata. A volte in realtà mi sento anche come un Chupa Chups gusto fragola, conteso con unghie, denti e paccheri a mano smerza!
#Eccheccazz’
Le giornate, con due figli maschi piccoli, iniziano alle 7:00 del mattino con un bel litigio già nel lettone.
E sì perchè i figli maschi la notte vogliono il contatto con Mammà anche se è estate ed in casa ci sono 42°C. Verso le 2:00 il nano piccolo inizia a chiamare Mammaaaaa, mammaaaaaa, mammaaaaaaaa e mentre io e Lui (il Maschio alfa) stiamo beatamente in riva al mare, magari alle Maldive, con uno spritz affianco ed un bel libro da leggere, sento un’eco prepotente che entra nel mio sogno e mi riporta alla realtà con la violenza di uno tsunami. E quindi, alla velocità della luce, realizzo che era solo l’ennesimo viaggio mentale e mi precipito in camera dei bambini prima che Federico si lanci dalla culla e si sfracelli al suolo nel bel mezzo della notte nell’arduo tentativo di raggiungermi da solo (l’ho preso più di una volta al volo, mentre stava per fare un bel tuffo di testa!). Poco prima o poco dopo, mentre sto cercando di rientrare nel paradiso terrestre del sogno precedente per raggiungere mio marito, sento un incalzare di passi sempre più veloci che dalla stanzetta vanno verso il bagno. Silenzio. Dal bagno corrono in camera mia. Poi c’è il tuffo di Alessandro sul lettone. Puntualmente Federico si sveglia e fanno questioni su chi deve stare vicino a me. Solo dopo 10 minuti di litigi e dopo serie e violentissime minacce da parte mia, smettono e si riaddormentano a braccia e gambe spalancate, occupando 3/4 di letto matrimoniale (adesso capisco perchè esistono i lettoni oversize e maledico il giorno in cui ne ho scelto uno normale). Ormai la notte ed il mio sonno beato sono andati a farsi un bel giro a “quel paese” e più che su una spiaggia tropicale, con due ginocchia puntate nello stomaco o nei reni, un braccio in faccia e qualcuno che mi dorme sui capelli, impedendomi di muovermi, al massimo posso sognare di essere un pendolare sul treno Caserta-Napoli delle 7:30 del mattino. Lui, il padre, nel frattempo ha preso un aereo e si è spostato ai Caraibi.
#BastardoDentro
Dicevo. Le giornate, con due figli maschi piccoli, iniziano alle 7:00 del mattino con un bel litigio già nel lettone. Se si sveglia prima Alessandro, scavalca il fratello per venire vicino a me e sveglia Federico. Se si sveglia prima Federico, scavalca il fratello per venire vicino a me e sveglia Alessandro. La prima questione, insomma, è su chi deve stare vicino a me…poi, in ordine sparso, su che cartoni mettere, su chi si deve vestire per ultimo, su cosa mangiare a colazione, sul fatto di fare o meno colazione, su chi deve uscire prima di casa, su chi mi deve aiutare a rifare i letti, su chi deve prendere gli zainetti, su chi deve premere il pulsante per chiamare l’ascensore, su chi deve scendere prima le scale, su come si deve stare seduti in macchina, su quali giochi portare in macchina e su chi deve tenerli in mano per quei tre minuti di tragitto, eccetera, eccetera, eccetera. Poi, arriviamo fuori l’asilo e miracolosamente entrambi sfoggiano le loro faccine da angeli ed io, sempre scippata, magari non ho avuto nemmeno il tempo di pettinarmi i capelli. [Tra i miei buoni propositi c’è quello di santificare la direttrice dell’asilo per aver inserito l’obbligo di andare a scuola con la divisa. Almeno mi ha evitato il problema di convincerli ogni mattina ad indossare una cosa che a loro ovviamente, in quel preciso istante, non piace.]
Insomma, con la sveglia alle 7:00, diciamo che di solito alle 8:30 sono già esausta ed esaurita, con alle spalle un’ora e mezza di litigi, pianti, strilli, opere di convincimento. Attenzione. Ci sono anche i giorni in cui sono due ometti fantastici e tutto fila liscio, ma dato che sono in un rapporto statistico di 1 a 20, la mia psiche ormai labile non li registra nemmeno, quindi per me in sostanza non contano un benemerito…!
Una volta lasciati i cuccioli all’asilo per me inizia il “relax”. Ovvero, vado a lavorare.
Ecco, alcuni uomini, o meglio alcuni padri, non si rendono conto del culo che hanno. Soprattutto il mio che esce di casa alle 7:30. Si sveglia, fa colazione rilassato, va in bagno rilassato, si lava e si veste rilassato, si improfuma rilassato, prende tutte le sue cose rilassato e scende di casa rilassato per farsi mezz’ora di macchina rilassato prima di iniziare la sua giornata lavorativa senza pensieri, senza preoccupazioni e senza stress…tanto per queste cose ci sono già io! (Poi ci sono i mammi, ma quella è un’altra storia…)
#StiGranCazzi
Essere l’unica donna in un ambiente di soli uomini non equivale affatto ad essere la regina di casa. Il privilegio è quello di essere contesa da più o meno tutti i miei coinquilini, gatti inclusi, (anche se c’è chi per comodità spesso si defila e se la svigna alla grande) e di essere oggetto di coccole senza soluzione di continuità, ma lo scotto da pagare è quello di essere vittima di ragazzetti decisi, che si impongono, ti sfidano, si misurano continuamente, di nani che giocano a fare i supereroi saltando dal divano al mobile e che, se non fosse per il mio udito supersonico, userebbero volentieri gli scopettini del gabinetto come spade e i piatti di porcellana come dischi rotanti, di maschi che sporcano nel preciso istante in cui ho pulito, che chiedono le mie attenzioni come assatanati ogni volta che mi vedono col cellulare in mano nell’intento (ma solo nell’intento) di fare una telefonata, che devono fare cacca e pipì ogni volta che ho anche solo pensato di sedermi (manco se il mio lato B fosse collegato in wifi con il loro sesto senso), che mi riempiono e invadono l’esistenza in ogni nanosecondo che vivo, che fanno capricci quando lavoro troppo per richiamare la mia attenzione su di loro, che fanno capricci quando sto troppo a casa perchè oltre a loro ho anche cumuli di panni da lavare e stirare, di pentole da scrostare, di cose da spolverare, di armadi da sistemare, che fanno capricci perchè non vogliono mangiare quello che ho preparato, dopo essere stata due ore in cucina per loro (fanculo, allora mangiatevi hamburger e cordon bleu a pranzo e a cena, da oggi per sempre). Due nani dolcissimi, bellissimi e “terribilissimi” che “odorano di santità” quando sono soli col papà.
#Mmmmhhhh
E allora qui qualcosa non quadra.
E dato che tra uomini ci si intende meglio, mi sa che per respirare un po’ di ossigeno lascerò che i tre maschi di casa socializzino un po’ meglio tra di  loro e ne approfitterò per una “due giorni” in perfetta solitudine rinchiusa in una Spa nella più lontana e dimenticata culonia.
#sognoorealtà?

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