LE CONDIZIONI DELL’ANIMA SONO INVISIBILI

Trovare il tempo e lo spazio sembra, ormai, impossibile.

O forse, più onestamente, non trovo le parole per esprimere ciò che sento.

Le emozioni, che prima mi scorrevano come un fluido continuo fino alle mani, adesso mi si incastrano in gola, impedendo ai miei pensieri di diventare concetti reali da raccontare con disinvoltura.

In un periodo di grandi cambiamenti e sconvolgimenti emotivi, mi rendo conto che nulla resta immutato. Tutto di me sta cambiando…internamente, esternamente, intorno. E cerco un meritato isolamento per gustare fino in fondo il sapore dolcissimo del mio ultimo mese di gravidanza, ma sono continuamente fagocitata dal fluire incessante delle cose che cambiano e mi travolgono, lasciandomi spesso rotolare in un fango melmoso che mi sporca l’animo. Problemi altrui si sovrappongono come macigni alla eterea serenità del mio spirito. Difficoltà oggettive che mi strappano dalla “leggerezza” di un pensiero soave per catapultarmi nella “pesantezza” di una realtà fatta di debiti, bugie, litigi, problemi, nevrosi, intolleranze…

E si cambia prima o poi. Adesso, più che mai, devo cambiare. E scelgo. Scelgo consapevolmente di rinunciare. A tanto. A più di quanto potessi immaginare. Richiudo con un calcio quel cassetto da cui avevo tirato fuori il mio sogno. Con rabbia, delusione, amarezza. Lo sbatto con violenza. Mi volto di spalle e vado via, con la fermezza che mi ha accompagnato per tutta la vita, per andare incontro a mio figlio e alla meravigliosa esperienza che mi aspetta. E vorrei solo che gli altri la smettessero di vomitare su di me tutti i loro problemi. Vorrei che le persone che amo riuscissero a stabilizzarsi sulla mia stessa lunghezza d’onda per gioire fino in fondo, con me, del miracolo della vita. Vorrei trascorrere quest’ultimo periodo senza ansie inutili e stress  provenienti dall’esterno, da cose che nemmeno mi appartengono. Vorrei far entrare pochi eletti in un circuito chiuso ermeticamente per vivere un momento di amore e condivisione. Ma è un’utopia.  La mia vita caotica mi stressa. Figuriamoci quella degli altri. Dover sopportare le lamentele altrui mi snerva.

Mi chiudo in me stessa, riversando su mio figlio tutti i miei pensieri e la mia solitudine. E mi sento sola più che mai in questa fase così delicata della mia esistenza. Totalmente incompresa. Mi sono chiusa a chiave nel mio guscio blindato per non essere contaminata da nessuno. Ma non è facile. Vorrei poter condividere la magia di ogni momento che vivo, poter parlare con qualcuno che sia predisposto ad ascoltarmi, poter essere libera di piangere, urlare, sorridere e cantare a squarciagola. Vorrei essere libera di essere me stessa senza dover essere necessariamente giudicata. Vorrei che le persone che amo mi dedicassero qualche ora del loro preziosissimo tempo, senza guardare l’orologio ogni due minuti o trascorrere la maggior parte del tempo al telefono. Vorrei che si rendessero conto che la mia vita è cambiata e sta continuando a cambiare più della loro, vorrei che riuscissero a quantificare il peso delle rinunce che ho fatto e ad apprezzare la serenità con cui le ho affrontate.

Ed è così squallido che io stia qui a lamentarmi, quando dovrei solo gioire…

Ieri hanno montato la culla, il fasciatoio/bagnetto e il trio…la valigia è quasi pronta sulla poltrona della stanza da letto. Manca solo una lavatrice e poi tutto sarà perfettamente pronto per accogliere il cucciolo in arrivo.

Non vedo l’ora che arrivi il mio ometto…

 

TRENTASEIESIMA SETTIMANA: 47 cm X 2,9 kg

4 pensieri riguardo “LE CONDIZIONI DELL’ANIMA SONO INVISIBILI

  1. stai vivendo un momento magico. unico.
    mi spiace per questo periodo dolce-amaro.
    ma tu sei in grado di tirare dritto per la tua strada, che si prospetta, decisamente, meravigliosa!
    un bacio grande.
    in attesa di vedere quel bel musino…
    oi… ma… al parto c'hai pensato? va bene il miracolo della vita, ma dico… ci ha pensato che pesa, ora, 2,9 kg? aaaaaaaaaaiuuuuuuuuuuutooooooo

  2. "La mia vita caotica mi stressa, figuriamoci quella degli altri" …
    Questa è la cosa che mi ha colpito di più.

    Leggendo te leggo me. Con l'unica differenza che io non ho un figlio. Ma certe cose interiori sono identiche, anche in circostanze così diverse. Leggendo te leggo me, quel disincanto su alcune cose, atteggiamenti, persone, modi. Sulla vita a volte. A volte. Leggendo te leggo me, del combattimento dentro tra essere fuori o rintanarsi. Stare dentro e poi sentire il bisogno di fuori. Rinchiudersi nell'isolamento e poi chiedere che altri vengano a cercarti, o cercarmi. A cercarci. Ma gli altri raramente hanno la spinta per correre dietro un sogno, una convinzione, un obiettivo. Dietro di te, o di me. La rabbia e la delusione che tu hai nell'aver gettato dietro di te un sogno grande di realizzazione e credo di sapere a cosa ti riferisci, è la stessa rabbia e la stessa delusione mia per avere in questo lungo tempo, forse, gettato dietro le mie spalle il mio, di sogno. E tu sai a cosa mi riferisco. Perché sto iniziando a convincermi che forse non a tutti è dato avere tutto. Ed è anche vero che ho un grande amore, un lavoro eccellente, soldi, carettere, affetto, soddisfazioni sotto tantissimi punti di vista e quant'altro … e quindi, forse, tutto ciò questo dovrebbe bastarmi.
    Ed ecco, è squallido che ci lamentiamo? Si, Dani. Lo è. E' molto squallido. Lo dico a me stessa, e lo dico a te.
    Lo dico per giudizio, perché faccio psicologia, perché ho deliri di onnipotenza?
    No, amica mia. Lo dico a me, e lo dico a te, perchè siamo grandi. E perché con disincanto, a volte, dovremmo imparare davvero a capire quanto abbiamo che altri non hanno. Adesso su, basta con i discorsi filosofici …

    Aspettiamo tutti il tuo ometto, Rino ogni tanto viene messo al corrente delle tue notizie che, pur se velocemente, leggo tutti i giorni. E ho parlato di te anche a mia cognata ! Non vedo l'ora di venire in quell'ospedale oppure a casa, se non mi riuscirà prima, per vederti, vedervi, portarti una stupidaggine e ridere, e forse piangere. Sono felice per te, amica mia. Così felice come non sono per nessun altro. Sono felice, perché meriti amore. Ed amore imparerai a dare.

  3. Il combattimento tra l'essere "fuori" e il rintanarmi è una prerogativa costante della mia vita. Ho bisogno dell'esterno per equilibrare quel nero in cui mi isolo nei momenti di sconforto…quel nero abissale che tu conosci bene. E non sono tanto incazzata perchè, mio malgrado, ho dovuto rinunciare, o meglio sospendere, il mio "sogno"…ma lo sono di più per il fatto che tutti quelli che mi circondano non fanno altro che lamentarsi, anche di cazzate, senza rendersi conto che anche per me, che da fuori sembro una roccia, non sempre tutto è facile…che anche io posso vivere, nonostante il momento idilliaco, attimi di delusione e sconforto.
    E sorrido, nonostante tutto. E gioisco , nonostante tutto. E faccio tutto quello che devo anche se a volte vorrei solo stare in silenzio nel buio della mia stanza da letto. Sono un carrarmato indistruttibile…ma sotto la corazza, io solo so cosa nascondo…nessuno che cerchi di entrare e di capire.
    Credi che non a tutti sia dato di avere tutto? Lo credo anche io…ma credo anche che non si possa negare un "sogno di amore" a nessuno. E che il tuo sogno, che poi era anche il mio, si realizzerà quando sarà il momento più opportuno. La mia vita all'improvviso si è incastrata in modo tale da far sì che questo cucciolo arrivasse quando ormai ci avevo perso le speranze…troppo tempo passato ad aspettarlo…Oggi, in nome di questo miracolo, non mi pesa nulla. Il lavoro può attendere…la libertà può attendere, la spensieratezza può andare a farsi fottere. Oggi siamo io e lui…ed in questo momento non desidero altro.

    Non ti permettere di venire in ospedale sa…tra i miei parenti e quelli di mio marito saremo 30 persone al giorno! aiutoooooooooooooooooooo
    Ci vedremo nel calore di casa mia…e piangeremo e rideremo insieme, come solo chi si vuol bene davvero e si conosce profondamente, può fare….

    imparerò.

Lascia un commento