L’inserimento ormai è finito e già da qualche giorno sono costretta a lasciare Ale urlante sulla soglia dell’asilo che si aggrappa a me con tutte le sue forze implorandomi di non andare via “MAMMA TATTE NNOO…MAMMA TATTE NNOOO!” (cioè mamma non andare a comprare il latte). All’inizio ci cascavo e restavo lì con lui, incollato a me, anche per un’ora e mezza, ma puntualmente quando andavo via ricominciava a disperarsi. Era straziante. Restavo lì fuori ad origliare per tutta la mattinata e a fumare come una pazza…ma mi rendevo conto che appena andavo via, smetteva nel giro di pochi minuti.
E allora, sticazzi!, ho capito il fatto e da lunedì ho cambiato tattica: lo mollo alla mestra stesso sull’ingresso e già piagnucolante (inizia in macchina “MAMMA TATTE NNOOOO!” ) e mi dileguo nel nulla con la scusa, appunto, che devo andare a comprare il latte. Tempo 45 secondi e si calma. Anzi, non solo si calma, ma si diverte come un matto. Ha scelto due compagni di avventura: Alessia, figlia della maestra capo, e Andrea, piccolo teppistello doc. I tre formano una vera associazione a delinquere.
Quando lo vado a prendere all’una, mi si lancia con le braccia al collo e mi racconta tutte le malefatte, sottolineando ogni due secondi “MAMMA TATTE“.
“Mamma tatte,,,Ale tutto buttaae terra”
“Mamma tatte…Ale pappa tutta tutta, patta e peticchie…bavoooooo!”
“Mamma tatte…Zizizza pannoino Ale…bavooooo…no cacca, pipì tiii!”
eccetera eccetera eccetera…
Uahahhaha!!! Fantastico!!!