Non posso scrivere. Sono irrigidita, pietrificata, mummificata da silenzi ed assenze che continuano a condizionarmi l’esistenza. E vorrei tanto saper scindere il passato dal presente, gli altri da me stessa. Vorrei riuscire separare le varie situazioni ed incanalarle come biglie nel posto giusto…ma mi rendo conto che sono io il contenitore di colori ed oggetti ingarbugliati in cui tutto si urta e si mischia.
Vorrei essere lucida e serena, per affrontare i prossimi mesi con la gioia di una neo mamma…ed invece sono annebbiata da situazioni che mi intristiscono, che mi rendono malinconica, che mi buttano giù, che mi trasmettono ansia.
Chi ha deciso di restare non ha la forza, il coraggio, o semplicemente gli strumenti e le capacità per starmi realmente accanto. Chi è andato via non ha mai più avuto il coraggio di voltarsi e di guardare la profondità del mio dolore.
Mi sento sola nel miracolo della maternità, nell’intimità della mia vita, nelle mie profonde e radicate imperfezioni, nei miei errori di donna, di mamma.
Dovrei essere al settimo cielo, eppure come sempre, ci sono buchi neri che mi risucchiano in ogni direzione. Non c’è pace, non c’è serenità. La mia esistenza è un eterno conflitto, un campo minato in cui io per prima devo stare attenta a dove mettere i piedi.
Eppure la strada per la pace c’è. E tu la troverai. Per ora, per quanto possibile, non privarti della gioia e non privare chi è con te della gioia. Lascia che i buchi neri si riempiano da soli, non con le tue energie e la tua felicità. Ti voglio bene, potessi stritolarti in un abbraccio ora lo farei.